Sono mesi che non scrivo qui. Ho creato questo blog e immediatamente l'ho abbandonato.
Avevo trovato un lavoro, una cosina che sinceramente non c'entrava assolutamente nulla con i miei studi, ma meglio di un calcio sui denti (come sono solita dire)... e così, fagocitata dalla nuova esperienza, ho abbandonato tutto: le amiche lontane che avrei voluto vedere più spesso, i miei interessi quotidiani, la scrittura... leggere! Stavo male, era come se mi mancasse l'aria: per la prima volta nella mia vita sono stata mesi senza leggere.
Il lavoro l'ho lasciato. Esistono persone prive di moralità che assumono ragazzi giovani, li fanno lavorare, danno loro false speranze e li spingono a investire di loro, senza però retribuirli! Meraviglioso! Una delle tante esperienze da dimenticare al più presto.
E quindi eccomi di nuovo qui, seduta sul divano, con il mio caro gatto accanto. Anche lui, poveretto, non sta troppo bene nell'ultimo periodo.
Questo è un post diverso da quelli che pubblico di solito, non è meditato, è uno sfogo diretto, per così dire. Non so nemmeno se mi rileggerò.
Non è un bel momento. Poche soddisfazioni, poca vita, poco tutto. Tanta rabbia e tanta voglia di mandare tutto a quel paese e ricominciare da capo, di nuovo. Ho voglia di andare via, per la prima volta dopo tanto tempo.
Non va, non funziona. Non funziono più io. Si è rotto qualcosa e non capisco cosa. Voglio tornare a sentirmi viva come Quell'Estate. Voglio ritrovare quella fiducia in me che non ricordo più dove ho lasciato.
Negli ultimi giorni mi sono dedicata al cambio di stagione. Il mio armadio non è grandissimo, quindi, ogni autunno e ogni primavera "faccio il giro" dei vestiti. Ecco. Ho cercato per giorni, disperata, un paio di pantaloni bianchi. Temevo fossero stati erroneamente destinati alle borse per il riciclo. E invece finalmente sono riapparsi, nascosti tra gli abiti di mia madre. Mistero. Sono sempre più convinta che a casa mia ci siano dei folletti dispettosi, non ci sono altre spiegazioni. Beh, come ho ritrovato quei pantaloni, vorrei ritrovare anche la fiducia in me stessa, abbandonata in fondo a un cassetto, sotto il letto o dietro qualche armadio.
Nelle ultime settimane mi sono sentita dire di non essere stata in grado di fare il lavoro per cui ero stata assunta, mi sono sentita paragonare a vecchie fidanzate (ovviamente, quella in difetto, sono io), mi sono sentita un peso un po' per tutte le persone che ho accanto e pure la seconda scelta: tra me e un armadio da smontare, ha vinto l'armadio.
Gli spunti di riflessione sono parecchi, è solo che forse non sono abbastanza obiettiva, non lo so. So solo che mi sembra di rivivere un po' gli ultimi tempi con il mio ex fidanzato, quando lui aveva sempre di meglio da fare e io arrivavo sempre dopo. Non è finita per niente bene.
Non voglio più essere la seconda scelta. Ma allora, almeno, avevo gli esami all'università a cui pensare, e tante amiche, e una vita molto più intensa in città. Vivere in un paese dimenticato da Dio non è semplice. Non lo era a 15 anni, tanto meno lo è ora che ne ho 26...
A.A.A. Cercasi buona occasione per andare via.
giovedì 19 maggio 2011
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