Oggi ho trovato, finalmente, il coraggio di far leggere qualcosa di mio a una persona importante. Per me la sua opinione è sempre stata fondamentale. E mi ha consigliato di pubblicare questo mio vecchio, vecchissimo scritto. Un'altra vita. E allora prendo un bel respiro e mi metto a nudo.
Forse non avrei dovuto. Ho varcato quel sottile limite. Ora sei reale. Hai un volto, una vita, delle abitudini. Di te, finora, ho conosciuto solo gli sguardi, il gesto con cui scansi i capelli dagli occhi, lo strano movimento dell'angolo sinistro della bocca quando stai per sorridere, ma... non sorridi mai. Cammini, a passo lento e dinoccolato, ti guardi attorno, sempre corrucciato. Ma sorrisi, pochi. Eppure, quando accade, è uno scintillio...
Ti ho osservato. Potrei tracciare su un foglio il tuo profilo. Vorrei sfiorarlo quel viso, ma, per il momento almeno, non mi è permesso. E stanotte, in punta di piedi, mi sono intrufolata nella tua vita, attratta da non so quale canto, trasportata forse dalla casualità di certi incontri, forse per mettere alla prova la teoria dei sei gradi di separazione...beh, non è pura fantasia...
Poi mi sono sentita disonesta: con quale diritto? Tramare nell'ombra, vergognarmi quasi di me stessa...arrossire, anche se non c'è nessuno che possa notarlo.
Così me ne sono andata, leggera, spero inosservata. Tacita spettatrice della tua quotidianità... e tu? Chi lo sa... E chissà quanto sei reale e quanto invece una trasposizione di quello che vorrei.
Eppure ti guardo, da lontano, il sole contro...traccio con un dito il cerchio ideale che vorrei ci avvolgesse. Tu passi, mi guardi, sorridi...e te ne vai.
Dio, quanto ti vorrei. Ma non mi è permesso. Destino, fatalità, coincidenze... due mondi diversi, forse troppo diversi. Vorrei che la sagoma nera che pochi mesi fa si struggeva dietro a una finestra venata di pioggia si tramutasse in una colomba, che abbia ancora il coraggio di volare.
Vorrei trovare un sentiero tracciato ai miei piedi: lo percorrerei anche da sola, non avrei titubanze davanti a un bivio, perchè non c'è scelta, se non seguire la strada che porta a te.
Hai sfiorato la mia esistenza in un mattino di primavera, come un alito di vento... ma spostare una ciocca di capelli è un dispetto, quasi una carezza. Quel che mi hai fatto tu, non lo so...un pugno allo stomaco, forse. L'ennesimo livido da portare addosso, comunque a testa alta. Un semplice capriccio. Oppure la voglia di tornare a sognare, a desiderare... immaginare cosa ci possa essere dietro la tua figura. Vorrei sapere tutto di te, conoscere ogni minimo particolare. Vorrei che i tuoi occhi mi guardassero ancora come quella volta. Ti desidero come mai prima d'ora.
Ma è tutto sempre più lontano, stai svanendo, come un sogno alle prime luci dell'alba. E non so come afferrarti, come trattenerti... Probabilmente passerai, lasciando l'alone di un dolce ricordo e l'amaro in bocca per le occasioni non colte.
Di questi mesi ricorderò molti particolari, la maggior parte legati a te, che riempivi i miei pensieri e i miei discorsi. Ricorderò le ore davanti allo specchio prima di uscire, per essere perfetta nella speranza di incontrarti ancora...e poi, le ore di attesa sulle panchine al sole, le corse sotto la pioggia a cercare riparo sotto antichi porticati. Ricordi d'amicizia e di complicità. Sorrisi, lacrime, paure...
Non so se questo voglia essere un congedo, un addio al sogno infranto, all'idea che mi ero fatta di te... non so. So che di casuale, nella vita, c'è ben poco. Non so dove mi porterà lo scorrere lento dei giorni, ma spero di poterti ritrovare, un giorno, con nuovo spirito e nuova forza. Fino ad allora vivrò, in attesa, come sempre. Scruterò ogni angolo, ogni passaggio, nella speranza di incrociare di nuovo i tuoi occhi.
Non c'è stato scambio nè condivisione. Eppure ti ho subito sentito. Ci siamo scorti tra centinaia di esseri umani e da allora troppo spesso le nostre strade si sono incrociate. Sarà la vita, forse, a rispondere ai miei mille dubbi, alle mie incertezze e fragilità. Sarà la vita a stabilire se ci sarà un "noi" oppure no. Io ancora ferita, tu... non so...
Inconsapevolmente mi hai dato molto: hai riempito i miei tempi morti, mi hai fatto provare emozioni nuove, diverse... un viaggio nell'irrealtà, ecco cosa sei stato per me.
Spero che un giorno tu possa essere quel che non ho avuto mai, che tu possa entrare nella mia quotidianità come io, forse irrispettosa, ho tentato di fare questa notte con te, vorrei accoglierti nella mia vita. Sono qui, aspetto... se dovrà essere, sarà.
Nell'attesa, temo, mi perderò nuovamente, aggrappandomi al passato e al narciso ormai appassito sul tavolo accanto a me...
giovedì 26 maggio 2011
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6 commenti:
Forse dovresti metterti a nudo più spesso, perchè ne vale la pena :)
http://biancacataldi.blogspot.com/
http://www.facebook.com/pages/Il-fiume-scorre-in-te/116427865107916
p.s. ti seguo :)
Il tuo commento mi ha fatto un immenso piacere, davvero! Ti ringrazio di cuore!
...esattamente come immaginavo.
Non solo delle parole maniacalmente ordinate e precise, ma anche tante emozioni, nascoste ad un apparenza completamente distaccata...
Complimenti!
;)
Grazie. Lo sai quanto importante sia per me la tua opinione. Grazie davvero!
Dicono che vivere di illusioni e irrealtà sia sbagliato e pericoloso. Ma basta entrare nelle tue parole (nelle quali mi rispecchio moltissimo) per capire l'importanza, certe volte, che un'idea, un pensiero, una speranza possa avere. Solo pochi ne sono consapevoli, ma viviamo di sogni, facciamo scelte in funzione di essi, compreso gettare la spugna. Reputo fondamentale abbandonare il nostro animo sconsolato alle passioni segrete e nascoste dentro noi, quelle che ci fanno luccicare gli occhi solamente pensando di vederle realtà, non più illogico desiderio. Chi se ne frega del nostro volto illuso, chi se ne frega nei polsi che tremano, chi se ne frega dell'apparenza che fa parlare la gente. E' così sublime sognare, desiderare, piangere in silenzio. (P.S. complimenti per come scrivi, mi piace molto!)
Anonimo, grazie, grazie, grazie!
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